Attività e immobili all’estero, nuova stangata dal Fisco
L’imposta sul valore degli immobili situati all’estero passa dallo 0,76 all'1,06% e l'aliquota dell'IVAFE dal 2 al 4 per mille

La nuova Legge di Bilancio aumenta le tasse da pagare sugli immobili e le attività detenuti all’estero. In particolare, la nuova manovra eleva l’aliquota ordinaria dell’IVIE - Imposta sul valore degli immobili situati all’estero - dallo 0,76 all’1,06% e l’aliquota dell’IVAFE - Imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero - dal 2 al 4 per mille annuo per i prodotti finanziari detenuti in Stati o territori a regime fiscale privilegiato. Si ricorda che l’IVIE è dovuta dai:
· proprietari di fabbricati, aree fabbricabili e terreni a qualsiasi uso destinati, compresi quelli strumentali per natura o per destinazione destinati ad attività d’impresa o di lavoro autonomo;
· titolari dei diritti reali di usufrutto, uso o abitazione, enfiteusi e superficie sugli stessi;
· concessionari, nel caso di concessione di aree demaniali;
· locatari, per gli immobili, anche da costruire o in corso di costruzione, concessi in locazione finanziaria.
L’IVAFE è dovuta dalle persone fisiche residenti in Italia che detengono all’estero prodotti finanziari, conti correnti e libretti di risparmio. Oltre alle persone fisiche sono soggetti passivi dell’imposta anche gli enti non commerciali e le società semplici, residenti in Italia, che sono tenuti agli obblighi del c.d. monitoraggio fiscale.