Beni strumentali 4.0: nuovi ritocchi al credito d’imposta
Le novità interessano gli investimenti effettuati nel 2023, 2024 e 2025 e fino al 30 giugno 2026 su prenotazione

Nell’ultimo mese la disciplina del credito d’imposta Beni strumentali 4.0 ha subito una serie di ritocchi. A cominciare dalla proroga e la rimodulazione del bonus per gli investimenti in beni materiali strumentali 4.0 effettuati a decorrere dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2025 (oppure entro il 30 giugno 2026 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione). Nello specifico, il credito d'imposta è riconosciuto nelle seguenti misure:
- 20% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di €;
- 10% del costo, per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni di € e fino a 10 milioni di €;
- 5% del costo, per la quota di investimenti superiori a 10 milioni di € e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di €;
L’altra novità prevede l’incrementato da € 20 milioni a € 50 milioni del plafond degli investimenti in “Beni materiali 4.0 per gli investimenti con le seguenti caratteristiche:
- che saranno effettuati nel periodo sopraindicato (dal 01.01.2023 al 31.12.2025 oppure 30.06.2026 su prenotazione al 31.12.2025);
- che sono diretti alla realizzazione di obiettivi di transizione ecologica (obiettivi che dovranno essere identificati da un apposito decreto interministeriale);
- per la quota superiore a € 10 milioni degli “investimenti inclusi nel PNRR”.
Pertanto, per queste tipologie di investimenti, il credito d'imposta sarà riconosciuto nella misura del 5% del costo fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a € 50 milioni (anziché € 20 milioni).