Cartelle, come chiedere la sospensione in caso di errori
Chi riceve una cartella di pagamento che rivendica somme non dovute può chiedere al Fisco di metterla in stand-by

Chi ha presentato ricorso contro una cartella di pagamento, se ritiene di poter subire gravi danni dal pagamento effettuato, prima che la Corte di Giustizia Tributaria di primo grado si pronunci, può produrre istanza di sospensione alla stessa Corte (sospensione giudiziale) oppure, anche contemporaneamente, all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate che ha emesso il ruolo (sospensione amministrativa).
Se la sospensione è concessa e poi il ricorso è respinto, il contribuente deve pagare gli interessi maturati durante il periodo di sospensione del pagamento.
Si può chiedere la sospensione legale della cartella nel caso in cui ricorrano uno dei motivi espressamente previsti dalla legge:
- prescrizione o decadenza del credito intervenute prima della data in cui il ruolo è stato reso esecutivo
- provvedimento di sgravio emesso dall’ente creditore
- sospensione amministrativa (dell’ente creditore) o giudiziale
- sentenza che abbia annullato in tutto o in parte la pretesa dell’ente creditore, emessa in un giudizio al quale l’Agenzia delle entrate-Riscossione non ha preso parte
- pagamento effettuato prima della formazione del ruolo
In tal caso il contribuente dovrà presentare una dichiarazione all’Agente della riscossione, che riporti uno dei motivi tra quelli elencati, entro 60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento o di un qualunque altro atto di riscossione.