Criptovalute: in arrivo una nuova disciplina fiscale

Approda in Senato una proposta di legge che colpisce con l’IRPEF le plusvalenze da operazioni che comportano il pagamento/conversione in euro o in valute estere, effettuate su valute virtuali di ogni genere.

Il tema delle criptovalute desta sempre più interesse, e dopo anni bui senza una corretta strada da seguire, sembra che l'attenzione abbia raggiunto finalmente il suo picco massimo. Dopo la divulgazione del decreto del Ministro dell'economia (DM 13 gennaio 2022) con cui vengono introdotte per la prima volta regole stringenti per gli operatori del settore, è stato depositato in Senato il Disegno di legge n. 2572 contenente disposizioni fiscali in materia di valute virtuali e disciplina degli obblighi antiriciclaggio.

La proposta di legge prevede propone l'introduzione di alcune novità:

- la prima novità riguarda l'imponibilità ai fini Irpef delle plusvalenze derivanti da operazioni che comportano il pagamento o la conversione in euro o in valute estere, effettuate su valute virtuali di ogni genere. Vista la differenza tra valute virtuali e valute tradizionali, non viene assegnata alcuna rilevanza al semplice “prelievo”, introducendo tuttavia la rilevanza fiscale soltanto per le operazioni che comportano il pagamento o la conversione in euro o in valute estere. La proposta di legge cita, ad esempio, l'irrilevanza fiscale delle crypto-to-crypto trades che non manifestano un valore certo di ricchezza, riscontrabile soltanto nel momento in cui il contribuente ritorna alle valute tradizionali realizzando in quel momento la plusvalenza imponibile;

- altra novità è l'imponibilità soggetta alla condizione che il contribuente possieda complessivamente valute virtuali per un controvalore superiore a € 51.645,69 per almeno sette giorni lavorativi continui, ma al loro valore di costo a patto però che vengano documentati. In mancanza di documenti atti a dimostrare il costo di acquisto, le plusvalenze sono determinate in misura pari al 25% dell'ammontare ricevuto in pagamento o in conversione. È prevista l’esenzione al monitoraggio su portafogli di valute virtuali inferiori a € 15 mila. In tema IVAFE invece, le criptovalute non sconteranno l'imposta non avendo la qualifica di prodotti finanziari e quindi sarebbero esonerati.

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