Crisi in Ucraina e caro carburanti: le misure in campo
Contro l’aumento dei prezzi, il Governo è intervenuto con la riduzione delle accise su benzina, gasolio e GPL e il bonus carburante per i dipendenti. Ecco in cosa consistono le due misure

Tra i vari effetti della crisi in Ucraina, uno dei più immediati è stato l'aumento dei prezzi dei carburanti, che ha colpito sia le famiglie, sia le imprese.
Il Governo è intervenuto con due distinte misure:
- la riduzione delle accise sui carburanti (benzina e gasolio)
- l'introduzione di un bonus carburante per i dipendenti.
La normativa sulla riduzione temporanea delle accise sui carburanti
Per calmierare i prezzi dei carburanti, il Governo è intervenuto temporaneamente sulle accise, riducendole:
- per la benzina, ad € 478,40 per 1000 litri (riduzione di € 0,25/lt);
- per il gasolio, ad € 367,40 per 1000 litri (riduzione di € 0,25/lt);
- per il GPL, ad € 182,61 per 1000 kg (riduzione di € 0,085/kg).
Le misure, in vigore dal 22 marzo 2022, cesseranno di avere effetto decorsi 30 giorni. Durante questo periodo le suddette riduzioni troveranno applicazione anche per il gasolio commerciale usato come carburante e per la benzina ed il gasolio utilizzato come carburante ai sensi del n. 12 Tabella A D.Lgs. 504/95.
Il Decreto Ucraina ha, inoltre, introdotto una serie di obblighi specifici in capo agli esercenti depositi commerciali e fiscali per accertare la corretta applicazione delle disposizioni sulle riduzioni temporanee previste.
Il bonus carburante per i dipendenti
Sempre al fine di limitare gli effetti negativi del caro-carburante sulle famiglie, è stato previsto che, per l'anno 2022, non concorrano alla formazione del reddito di lavoro dipendente i buoni benzina (o titoli similari) ceduti gratuitamente dalle imprese privati ai propri dipendenti fino alla soglia massima di € 200,00.