È possibile detrarre l’imposta relativa agli acquisti propedeutici all'apertura dell'attività anche se la stessa, per circostanze contingenti, non viene più avviata
Il soggetto passivo che ha effettuato acquisti propedeutici all'avvio della attività ha diritto a detrarre la relativa IVA anche se l'attività non viene più avviata.
È quanto concluso dal Fisco in un caso concreto con riguardo ai costi di ristrutturazione, comprensivi di IVA, rimborsati dal conduttore, di un albergo ancora da aprire, al locatore senza che l'attività alberghiera sia stata successivamente avviata. Il diritto alla detrazione – ha spiegato l’Agenzia delle Entrate - è riconosciuto nel presupposto dell'effettiva connessione degli acquisti propedeutici con l'espletamento della progettata attività alberghiera e delle conseguenti operazioni attive imponibili o operazioni attive che conferiscono il diritto medesimo. L’indicazione assume ancora più rilevanza nell'attuale contesto economico nei casi di attività economiche mai intraprese per effetto delle vicende pandemiche del 2020.
Come già chiarito dal Fisco in passato, il diritto alla detrazione sorge e può essere esercitato "fin dal momento dell'acquisizione dei beni e dei servizi, anche ammortizzabili (detrazione immediata)". Ciò significa che il contribuente non deve attendere l'effettiva utilizzazione dei beni e dei servizi nella propria attività per stabilire se gli spetta e in quali termini il diritto alla detrazione, essendo a tal fine sufficiente che i beni ed i servizi siano destinati a essere utilizzati in operazioni che danno diritto alla detrazione. Naturalmente, deve trattarsi di una destinazione avvalorata oggettivamente dalla natura dei beni e dei servizi acquisiti rispetto all'attività concretamente esercitata.