ISA 2022: cambia l’annualità d’imposta, ma non la premialità

Entrano nel vivo le pagelle ISA dei contribuenti per l'annualità d'imposta 2021. Sintesi del meccanismo e osservazioni sui nuovi indicatori 4.0.

ISA 2022: cambia l’annualità d’imposta, ma non la premialità

Il Fisco ha messo a punto i nuovi indicatori 4.0 per misurare i diversi livelli di affidabilità fiscale di ciascun contribuente soggetto agli ISA, attraverso un punteggio che permette l'accesso a significativi benefici. Il nuovo assetto non muta, rispetto all'annualità precedente, l'impianto dei vantaggi riconosciuti al contribuente virtuoso per il 2021.

Il Decreto Rilancio, riconoscendo la straordinarietà dei periodi fiscali colpiti dall'emergenza epidemiologica, ridefinisce le strategie di controllo previste per gli ISA, legando la valutazione della rischiosità agli esiti di affidabilità di più esercizi ed in particolare, per il 2020 in relazione anche alle pagelle 2018 che 2019. Pertanto, al fine della fissazione dei benefici, sarebbe stato più coerente aggiungere, quanto meno, il 2019 nella formazione delle medie. Le aree su cui impattano le premialità riguardano, da un lato, la compensazione dei crediti e i rimborsi IVA e, dall'altro, le modalità di accertamento.

In dettaglio, per quanto concerne la prima categoria, che ha risvolti diretti sulla liquidità aziendale, il raggiungimento di un punteggio pari almeno ad 8 per il 2021 - oppure 8,5, considerando la media delle annualità 2020-2021 - consente:

- l'esonero dal visto di conformità per la compensazione dei crediti IVA, di importo non superiore a € 50 mila e annui, maturato nell'annualità 2022 e nei primi tre trimestri 2023, nonché, con riguardo all'IRAP e alle imposte dirette, a € 20 mila, per importi maturati nel periodo d'imposta 2021.

- l'esonero dal visto di conformità, ossia dalla prestazione della garanzia, per il rimborso del credito IVA maturato per il 2022 e per i primi tre trimestri 2023, per crediti non superiori a € 50 mila annui;

È evidente come i benefici che coinvolgono l'IVA non siano in linea con l'esercizio in cui è riconosciuta l'affidabilità. Il contribuente virtuoso nel 2021 dovrà attendere il 2023 per godere delle premialità e, come precisato dall'Agenzia, considerare l'esonero dal visto nel limite di € 50 mila sia per le richieste annuali che trimestrali.

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