IVA e reverse charge, le novità
La Legge di Bilancio eleva la sanzione del 10% dell'imponibile per le operazioni inesistenti.

La Legge di Bilancio 2023, in merito alle violazioni degli obblighi relativi a operazioni soggette ad IVA applicata mediante reverse charge prevede che, se si prova che il cessionario o committente era consapevole dell'intento di evasione o della frode di operazioni inesistenti imponibili, non si applica il regime di neutralità previsto per i casi in cui l'imposta non dovuta è stata assolta con il reverse charge e il cessionario o committente è punito con una sanzione pari al 90% della detrazione compiuta.
La disposizione, intervenendo sulla sanzione per reverse charge imponibile in presenza di operazioni esenti, non imponibili o non soggette, eleva la sanzione del 10% dell'imponibile per le operazioni inesistenti (con il minimo di € 1.000), al 90% dell'imposta indebitamente detratta se il cessionario o committente era consapevole dell'intento di evasione o della frode. In presenza di una operazione imponibile inesistente è difficile ipotizzare la buona fede del destinatario della fattura.