La responsabilità del cessionario nel caso di sequestro di crediti fiscali inesistenti
Nell'ambito di un'operazione di cessione di crediti fiscali, il cessionario che acquista crediti frutto di una frode è difficilmente qualificabile, agli effetti del sequestro e della successiva confisca, come persona estranea al reato

Nell'ambito di un'operazione di cessione di crediti fiscali, il cessionario che acquista crediti frutto di una frode è difficilmente qualificabile, agli effetti del sequestro e della successiva confisca, come persona estranea al reato. Chi acquista crediti fiscali frutto di frode ottiene, infatti, un vantaggio economico dall'acquisto, dal momento che il prezzo è inferiore, anche notevolmente, al valore nominale del credito ed è responsabile penalmente per indebita compensazione.
Nonostante la disciplina della cessione dei crediti fiscali non attribuisca originariamente compiti di controllo al cessionario, esiste un corposo elenco di prescrizioni antiriciclaggio che rendono opportuno svolgere attività di controllo preventivo e non successivo rispetto alla monetizzazione dei crediti.
Nel caso esaminato dalla Cassazione, ad alcuni soggetti è stato contestato di avere creato crediti di imposta fittizi, nel dettaglio i bonus casa, per monetizzarli attraverso la cessione; tali crediti sono stati sottoposti a sequestro finalizzato alla confisca. In questa situazione, il cessionario risulterebbe parte offesa rispetto alla frode organizzata. La Cassazione ha annullato l'ordinanza impugnata e rinviato al tribunale di Parma per un nuovo giudizio, allo scopo di avere una nuova valutazione sulla qualifica del cessionario come persona effettivamente estranea al reato e distante da una condotta illecita, pur mostrando grossi dubbi a riguardo.
La sentenza si inserisce coerentemente nel recente orientamento della Cassazione in materia, dopo le ultime pronunce in cui è stato enunciato il principio in base al quale per il sequestro impeditivo è sufficiente il collegamento tra il reato e la cosa e non quello tra il reato e l'autore, non avendo rilevanza la buona fede di chi ha comprato.