Redditi agrari, cosa cambierà

Le novità mirano ad agevolare l’aggiornamento delle classi e qualità di coltura e a tutelare i soggetti con basso reddito

Redditi agrari, cosa cambierà

Con riferimento ai redditi agrari, la Delega al Governo per la riforma fiscale, punta a favorire ed agevolare l’aggiornamento delle classi e qualità di coltura e a tutelare alcuni percettori di reddito agrario di modesto importo. I principi su cui si fonderanno le novità son i seguenti:

  • l’introduzione, per le attività agricole di coltivazione, di nuove classi e qualità di coltura al fine di tenere conto dei più evoluti sistemi di coltivazione, riordinando il relativo regime di imposizione su base catastale e individuando il limite oltre il quale l’attività eccedente è produttiva di reddito d’impresa;
  • la riconducibilità dei redditi relativi ai beni, anche immateriali, derivanti dalle attività di coltivazione e allevamento che concorrono alla tutela dell’ambiente e alla lotta ai cambiamenti climatici, entro limiti determinati, ai redditi ottenuti dalle attività agricole con eventuale assoggettamento ad imposizione semplificata;
  • l’introduzione di procedimenti, anche digitali, che consentono, senza oneri aggiuntivi per i possessori e conduttori dei terreni agricoli, di aggiornare, entro il 31 dicembre di ogni anno, le qualità e le classi di coltura presenti in catasto con quelle effettivamente praticate;
  • la revisione, ai fini di semplificazione, del regime fiscale dei terreni agricoli su cui i titolari di redditi di pensione e i soggetti con reddito complessivo di modesto ammontare svolgono attività agricole.

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