Rinuncia agevolata alle liti in Cassazione, ecco come funziona

La speciale definizione delle controversie fiscali pendenti in terzo grado prevede la sottoscrizione di un accordo con il Fisco e l’abbattimento delle sanzioni a 1/18.

Rinuncia agevolata alle liti in Cassazione, ecco come funziona

Definire le controversie tributarie, pendenti al 1° gennaio 2023 in Corte di Cassazione, in cui è parte l’Agenzia delle Entrate e che hanno ad oggetto atti impositivi. È questo, in estrema sintesi, ciò che permette di fare la speciale forma di definizione delle liti fiscali pendenti in terzo grado, che prevede la firma di un accordo tra le parti e il pagamento - entro venti giorni dall’accordo stesso, nel rispetto del termine ultimo del 30 settembre 2023 - delle somme dovute per imposte, interessi ed eventuali accessori, con il beneficio della riduzione delle sanzioni a 1/18 del minimo previsto dalla legge.

Rientrano nella rinuncia agevolata gli avvisi di accertamento, gli atti di recupero di crediti d’imposta non spettanti e ogni altro atto recante una “pretesa tributaria qualificata”. Restano fuori dal perimetro le liti relative a sole sanzioni e quelle che riguardano il mancato riconoscimento di rimborsi. Per aderire occorre rinunciare al ricorso principale o incidentale dopo aver definito con la controparte tutte le pretese azionate in giudizio.

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