L’inerenza dei costi si valuta sull’attività concreta, non su quella scritta nello statuto

Con l’ordinanza n. 8120/2025, la Suprema Corte chiarisce che per dedurre un costo è necessaria la prova della sua effettiva funzionalità all’attività imprenditoriale, al di là delle previsioni formali dello statuto.

L’inerenza dei costi si valuta sull’attività concreta, non su quella scritta nello statuto

Con l’ordinanza n. 8120 depositata il 27 marzo 2025, la Cassazione ha ribadito che la deducibilità fiscale di un costo è subordinata alla sua inerenza concreta all’attività d’impresa realmente svolta, e non semplicemente a quella prevista dallo statuto societario. Il caso esaminato riguardava l’acquisto di un’imbarcazione da parte di una società, che ne aveva dedotto l’ammortamento e detratto l’Iva sostenendo che l’attività di noleggio nautico era formalmente contemplata nello statuto. Tuttavia, la Cassazione ha chiarito che tale previsione ha solo valore indiziario e non prova sufficiente: è il contribuente a dover dimostrare che il costo è funzionalmente connesso all’attività economica effettivamente esercitata e destinato a produrre reddito. La Corte ha inoltre precisato che il giudizio di inerenza è qualitativo, non quantitativo, e prescinde da valutazioni di utilità o congruità della spesa.

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